La crescita psicologica nei primi mesi di vita del bambino. Noi genitori insieme ai nostri figli
La nascita è un evento BIOLOGICO in quanto osservabile e circoscritto, è un evento PSICOLOGICO quale processo interno di crescita che si sviluppa lentamente, è un evento SOCIALE quale crescita comparata e sincronica tra il biologico e il psicologico.
In tal modo, il primo “soggetto” di relazione e di esperienza con sè stessi e con l’ambiente esterno dopo la nascita è il “CORPO”: il corpo somatico, il corpo intrapsichico, il corpo sociale.
La CRESCITA BIOLOGICA riguarda la maturazione dei processi motori-neuromuscolari-sensoriali mentre per la CRESCITA PSICOLOGICA si intende la maturazione nella costruzione di SCHEMI INTERNI quali modelli mentali costruiti attraverso la soddisfazione dei bisogni materiali, affettivo-emotivi e di relazione sociale mentre per CRESCITA SOCIALE si intende la maturazione delle esperienze con il mondo fisico ed umano attraverso l’esercizio delle abilità personali di autonomia.
Così da una crescita di tipo personale o intersoggettiva si passa ad una crescita di tipo sociale, di relazione con le persone, gli oggetti e le situazioni. Nel corso di questa crescita cambia per il bambino il significato dello SPAZIO e del TEMPO.
Dalla nascita ad un mese e mezzo circa il bisogno del bambino è quello di raggiungere un equilibrio omeostatico dell’organismo nell’ambiente di vita. I bisogni sono di tipo primario legati alla vita biologica. (FASE AUTISTICA).
A seguito sino a tre mesi circa, il bambino vive le esperienze di contatto percettivo con il proprio corpo attraverso le sensazioni ed inizia a distinguere le qualità piacevoli e buone da quelle sgradevoli e cattive. Attraverso le cure della madre il bambino inizia ad assimilare dentro il suo “sistema mentale” la madre o chi si prende cura di lui. Il bisogno biologico inizia a trasformarsi in desiderio di vicinanza affettiva con “l’oggetto d’amore” che si prende cura di lui. Il contatto pelle-pelle tra la madre e bambino diventa fondamentale per trasferire calore, sicurezza e accettazione al e del bambino. I modelli e le azioni di comportamento della madre vengono assimilati dal bambino in particolare modo in presenza di gratificazioni o frustrazioni particolari. (FASE SIMBIOTICA).
La scarsa presenza di calore materno e la trascuratezza dei bisogni primari in questa fase può rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza di problemi psicologici nel bambino come i disturbi d’ansia, la disorganizzazione nel sonno e nell’alimentazione.
Più tardi nella crescita del bambino possono emergere problematiche legate al controllo sfinterico, nell’area della motricità grossolana o fine, nella capacità di mantenere l’attenzione su un dettaglio o al contrario perseverare su un dettaglio, negli affetti come passaggi bruschi dalla serenità alla gioia, dalla tristezza alla rabbia, nonché nel comportamento aggressivo/impulsivo.
Noi genitori prima di esserlo, sia stati prima figli; ognuno di noi nella coppia genitoriale e nell’accudimento dei figli riportiamo le nostre esperienze riguardo ai vissuti emotivi, affettivi e nei primi mesi di vita le modalità con le quali sono stati soddisfatti i bisogni primari: la cura nella alimentazione e nell’igiene, la sicurezza nell’ambiente, le modalità che guidano la veglia-sonno, la relazione con l’ambiente umano e fisico.
Soprattutto sulla base di queste primarie esperienze strutturiamo l’immagine mentale di noi stessi di come ci comportiamo, reazioni ed aspettative, nell’esercizio di futuri genitori, nella guida soddisfacente della crescita dei nostri figli.
Indubbiamente il successo nella crescita dei nostri figli dipende dalla nostra serenità di essere stati figli: i genitori che hanno ricevuto un accudimento sicuro dai propri genitori, trasmetteranno ai loro figli la dignità di essere amati, la tolleranza del distacco temporaneo, vedono i propri caregiver come persone in grado di aiutarli in caso di bisogno per fare vivere loro la sicurezza.
Invece, i genitori che hanno ricevuto un accudimento insicuro-ansioso dai propri genitori, trasmetteranno ai propri figli il fatto di non essere degni dell’affetto, la necessità di tenere conto solo di sé stessi ma di sentirsi vulnerabili e non in grado di affrontare da soli i problemi. Provano nei confronti delle persone ostilità e contemporaneamente utilizzano strategie di difesa pur nel loro bisogno di chiedere aiuto, sono vigili per il controllo che devono continuamente esercitare. Nel complesso esercitano una figura di accudimento inaffidabile perché conflittuale in situazione di necessità.
I genitori che hanno ricevuto un accudimento insicuro-disorganizzato dai propri genitori, trasmetteranno ai propri figli una immagine di Sé incoerente e vulnerabile. Trasmetteranno comportamenti di paura e collera spesso incontrollabile alternati ad atteggiamenti positivi di espressione affettiva.
Quindi, genitori si diventa sulla base della storia autobiografica nel vissuto di figli ma, nel caso di difficoltà, problematiche ed incertezze nell’esercitare una costruttiva funzione genitoriale nei confronti dei nostri figli oggi è sempre possibile “riparare” quegli aspetti interpersonali disfunzionali che impediscono la bellezza, la serenità e la gioia di essere papà e mamma mediante un supporto psicologico individuale e/o di coppia orientato innanzitutto alla regolazione delle emozioni e dei sentimenti che consente di trovare ed esprimere strategie funzionali al benessere psicofisico nella crescita del bambino da parte del singolo genitore e/o di entrambi.
Dr.ssa Maria Zampiron – Psicoterapeuta