La prevenzione dell’aborto spontaneo ricorrente. Il non senso dell’attesa.
La riproduzione umana non è un processo biologico altamente efficiente. Prima della fine del primo trimestre, il 30-50% dei concepimenti termina con un aborto spontaneo. La maggior parte delle perdite si verificano al momento dell’impianto. Il 15-20% delle gravidanze cliniche termina con aborti spontanei.
La perdita ricorrente di gravidanza è molto frustrante per sia pazienti che medici, ma spesso viene consigliato di attendere e riprovare una gravidanza, senza considerare il danno fisico e soprattutto psicologico che sopporta la donna , per cui sarebbe più idoneo prevenire tale situazione con indagini preconcepimento e non attendere di avere 2 o 3 aborti.
L’Aborto spontaneo ricorrente è definito come la perdita di 3 o più gravidanze prima della ventesima settimana di gestazione. L’ incidenza di aborti spontanei aumenta dopo un aborto spontaneo, dal 13% in quelli senza precedente aborto spontaneo al 23% dopo 1 aborto spontaneo, al 29% dopo 2 aborti e al 33% dopo 4 aborti.
La Gravidanza con perdita ricorrente colpisce lo 0,5%–3% delle donne in età riproduttiva e il 50%–60% degli aborti ricorrenti sono idiopatici, cioè a causa sconosciuta. In realtà si tende a non indagare subito e a fondo le possibili cause, questo porta per la donna in particolare e per la coppia un disagio soprattutto psicologico
Le alterazioni biologiche possono essere molteplici e di difficile riconoscimento. In tempi recenti è stato ipotizzato che un danno indotto dallo stress ossidativo possa svolgere un ruolo nell’aborto spontaneo, nella perdita di gravidanza ricorrente idiopatica, embriogenesi difettosa e teratogenicità indotta da farmaci.
Sebbene le anomalie cromosomiche , sia a carico femminile che maschile, siano la causa di circa il 50% di tutti gli aborti spontanei, sia per errori a carico dei cromosomi durante la meiosi e la formazione dell’embrione, e in particolare in gravidanze in età materna avanzata il restante 50% può esserne la causa .
L’eziologia della perdita di gravidanza ricorrente include anomalie cromosomiche e geniche, anomalie anatomiche uterine, disturbi immunologici come antifosfolipidi, sindrome da anticorpi, disturbi della coagulazione come iperomocistinemia e frammentazione del DNA spermatico nel maschio.
Le cause dell’aborto spontaneo e ricorrente possono essere quindi molteplici, tuttavia, alcune di queste si possono prevenire come ad esempio il ruolo che può avere lo stress ossidativo durante la gravidanza e gli esiti avversi su questa.
Alcuni studi ritengono coinvolto lo stress ossidativo placentare nella fisiopatologia dell’aborto e della perdita di gravidanza ricorrente.
Lo stress Ossidativo prolungato porta ad uno stato infiammatorio cronico di basso grado che tende a coinvolgere tutti gli organi se non lo si contrasta. Il ruolo che possono avere le vitamine antiossidanti per la prevenzione primaria delle patologie indotte dallo stress ossidativo sembra avere una sua importanza e va preso in considerazione per il sostegno della gravidanza.
Il danno endoteliale indotto da ossidanti, ridotta vascolarizzazione placentare e la disfunzione immunitaria sono stati tutti proposti per svolgere un ruolo nella fisiopatologia dell’aborto ricorrente idiopatico.
Altri Studi hanno riportato una maggiore prevalenza di rischio di coagulazione per alterazioni dei geni della trombofilia e per alterazioni immunologiche in pazienti con aborto ricorrente. Comunque la natura dei fattori coinvolti nell’eziologia di aborto spontaneo e aborto ricorrente rimangono spesso incompresi , anche per la mancanza di prescrizioni di indagini che potrebbero indicare una difficoltà individuale di vario genere che andrebbe valutata prima di decidere una gravidanza e a maggior ragione quando si è già avuto due o più aborti, la cui causa può essere genetica, genica , immunitaria, a carico maschile , queste però vengono poco prese in considerazione.
Il ruolo generico organico dello stress ossidativo nell’aborto
Lo stress ossidativo è stato implicato come un’importante causa di aborto ricorrente.
Sebbene l’ossigeno sia essenziale per sostenere la vita delle cellule, questo subisce la produzione di derivati tossici.
I prodotti finali del metabolismo dell’ossigeno, includono molecole che hanno elettroni spaiati e sono altamente reattive, dette specie reattive dell’ossigeno (ROS), derivate dal metabolismo dell’ossigeno, queste sono in grado di danneggiare gli organelli cellulari compresi i mitocondri, il DNA nucleare e mitocondriale e la membrana cellulare con danno ai sistemi biologici.
Per prevenire i danni indotti dai ROS l’organismo ha sviluppato sistemi antiossidanti endogeni, quindi vi è un delicato equilibrio tra la produzione di ROS e attività antiossidante endogena che mantiene un fisiologico equilibrio portando all’omeostasi cellulare. Quando questo meccanismo si altera porta a disfunzione cellulare.
Il Glutatione è uno dei principali antiossidanti e nel caso in cui presenti a livello genico il suo polimorfismo nullo il rischio di aborto è maggiore.
In sintesi anche l’evento di un primo aborto non andrebbe sottovalutato ma attenzionato perchè il campanello di allarme non va trascurato e prolungato nel tempo in attesa che la prossima volta (forse) vada bene.