Valutazione delle interleuchine come marcatori di infiammazione del tratto genitale maschile
Le condizioni infiammatorie croniche del tratto genitale maschile giocano un ruolo importante nei disturbi della fertilità. Le infiammazioni e le infezioni del tratto genitale maschile si possono sospettare in presenza di un pH di valore 8 o superiore e dalla presenza di leucociti oltre 1 milione/ml e per l’aumento della viscosità, mentre il sintomo clinico più frequentemente riportato dai pazienti è il dolore pelvico , ma a volte questo sintomo è silente. Sia le infezioni che uno stato infiammatorio del tratto genitale o una prostatite possono compromettere la fertilità danneggiando gli spermatozoi attraverso un effetto diretto dei mediatori infiammatori o delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) prodotte in eccesso , o per una eventuale carenza di antiossidanti endogeni che non sono abbastanza funzionali per contrastare e ridurre lo stress ossidativo, alterando cosi il delicato microambiente del tratto genitale e potendo poi portare a danno degli spermatozoi come la frammentazione del DNA spermatico.
Le chemochine sono prodotte da diversi tipi di cellule, compresi i monociti, i linfociti T attivati e i neutrofili, e agiscono in modo sinergico o additivo sulla funzione delle cellule bersaglio.
I livelli plasmatici seminali delle citochine negli uomini con sintomi di prostatite cronica o sindrome da dolore pelvico cronico possono indicare e predire con precisione e sensibilità, la diagnosi di entrambe le condizioni.
La valutazione quantitativa di varie interleuchine nel liquido seminale può essere richiesta per approfondire l’iter diagnostico dell’infertilità maschile quando si sospetta la presenza di uno stato infiammatorio. Vi può essere anche una predisposizione genetica legata alla produzione di interleuchine e in tal caso si può fare fare il controllo con test genetico per capire se è possibile un alterazione a molte della funzione di alcune di queste.
Dr Sebastiana Pappalardo