La prevenzione della propria salute passa dalla conoscenza dei propri polimorfismi genetici
Interpretare i risultati dei test di nutrigenetica non è sempre semplice e immediato. Lo specialista in genetica clinica è un professionista della salute in grado di trasformare gli esiti che si otterranno in informazioni pratiche ed utili per la salute per interpretare i dati di un’analisi di nutrigenetica tramite il DNA.
Oggi sappiamo che la prevenzione di molte patologie passa dalla conoscenza dei polimorfismi genetici individuali e quindi dalla predisposizione individuale al diverso metabolismo delle molteplici sostanze con cui l’organismo viene quotidianamente a contatto.
Tra le sostanze chimiche a cui siamo spesso esposti e a maggiormente a rischio di provocare alterazioni e danni cellulari vi sono gli addotti del DNA. Si producono tramite l’azione dei radicali liberi o degli idrocarburi policiclici aromatici sul DNA . Un addotto è un frammento di DNA che si lega covalentemente ad una sostanza chimica, in genere potenzialmente cancerogena, che potrebbe rappresentare l’inizio di quel processo che porta alla formazione di cellule con DNA danneggiato.
Tra gli addotti vi sono il Dimetilbenzantracene, il Benzopirene che si forma dal fumo dei grassi bruciati durante la cottura , l’Acetaldeide che proviene dal fumo del tabacco , la Malondialdeide prodotta dall’organismo durante il processo di perossidazione dei lipidi.
Gli addotti del DNA sono un indicatore affidabile dell’esposizione agli agenti genotossici , questi sono modulati dalla dieta, in particolare dal consumo di frutta e verdura fresca e dall’assunzione di antiossidanti.
La ricerca dell’ influenza dei polimorfismi genetici metabolici individuali si basa sugli indicatori biologici del rischio genotossico nell’esposizione ambientale o professionale o legata allo stile di vita come dieta , fumo.
Gli indicatori si distinguono in indicatori di dosaggio interni (concentrazione della sostanza o dei suoi metaboliti nei fluidi biologici, , addotti dell’emoglobina, proteine plasmatiche e DNA) e effetti biologici precoci , come alterazioni cromosomiche indotte
E’ stato osservato che una dieta ricca di antiossidanti è in grado di prevenire o ridurre la formazione di addotti al DNA.
E’ stato seguito uno studio per valutare l’associazione tra i livelli di addotti al DNA e il consumo dei principali gruppi di alimenti, prendendo in considerazione il possibile effetto della variante genetica GSTM1 deleta. E’ risultato che I livelli di addotti del DNA sono significativamente e inversamente associati all’assunzione di verdure a foglia cruda , potassio e beta-carotene. Il polimorfismo GSTM1 alterato ha mostrato forti associazioni inverse di livelli di addotto del DNA con un aumento del consumo di tutte le verdure combinate , verdure a foglia , verdure a foglia cruda e pesce . Sono emerse anche forti associazioni inverse con beta-carotene , vitamina E , niacina e potassio . I risultati suggeriscono quindi che il ruolo di una alimentazione ricca di antiossidanti nella prevenzione o nella riduzione dell’addotto del DNA è importante nei soggetti privi dell’attività di disintossicazione del gene GSTM1 del glutatione S-transferasi.
Lo studio del ruolo dei fattori alimentari e lo stile di vita che si conduce (in particolare il fumo, il sovrappeso e l’obesità, e l’attività fisica) è quindi particolarmente importante e meritevole di attenzione.