Screening metabolico e genetico di soggetti con ipersensibilità chimica ed elettromagnetica : strumenti diagnostici per un intervento precoce
Vi sono sempre più persone sensibili alle onde elettromagnetiche che, quando sono esposte a radiazioni elettromagnetiche, presentano sintomi gravemente disabilitanti, multiorganici e non specifici , spesso associati a sintomi di sensibilità multipla chimica (MCS) Questo insieme di disturbi infiammatori cronici manca ancora di meccanismi patogenetici certi. Questi disturbi non sono di tipo psicogeno, come per molto tempo si è pensato, ma possono essere dovuti a motivi organici e a deterioramenti di fattori fisico-chimici
“Ipersensibilità elettromagnetica” o “elettrosensibilità” (EHS) e “Sensibilità chimica multipla” (MCS) sono termini che si riferiscono ad una condizione clinica caratterizzata da una serie complessiva di sintomi che si verificano dopo l’esposizione a campi elettromagnetici o a sostanze chimiche , anche sotto i livelli di riferimento raccomandati.
I fattori di attivazione più frequenti sono le unità di visualizzazione video, la radio, le televisioni, le installazioni elettriche, le basi a bassa frequenza di campi elettromagnetici o radiofrequenze, tra cui la cosiddetta elettricità sporca dovuta a scarsa isolamento di cavi elettrici e linee telefoniche, wireless dispositivi e lampade fluorescenti, wi-fi e luci a basso consumo, elettrodomestici, fotocopiatrici, trasmettitori a microonde e linee elettriche ad alta tensione.
Questo tipo di sensibilità è caratterizzata da una vasta gamma di sintomi non-specifici multipli cardiovascolari, muscolo-scheletrici e gastrointestinali, che implicano processi infiammatori acuti e cronici che coinvolgono principalmente sistemi cutanei e nervosi, respiratori, spesso invalidanti , che non permettono a chi ne soffre di svolgere una vita lavorativa e sociale normale.
Queste sensibilità, perché difficilmente diagnosticabili e con meccanismo patogenetico certo, sono state spesso trascurate e confinate nell’ambito di una semplice eziologia psicogena .
Le somiglianze cliniche e la frequente presenza contemporanea tra sensibilità elettromagnetica ed altre condizioni multisistemiche medicalmente di origine ambientale, come la sensibilità chimica multipla (MCS), la fibromialgia (FM), la sindrome da stanchezza cronica fanno ipotizzare che queste cosiddette intolleranze idiopatiche ambientali possano condividere predisposizioni genetiche e / o determinanti molecolari metabolici connessi con una capacità compromessa di disintossicarsi da queste esposizioni.
Una serie di alterati parametri metabolici del sangue, che comprendono enzimi attivi e sostanze ossidanti selezionate, antiossidanti e marcatori di ossidazione, acidi grassi polinsaturi di membrana e citochine proinfiammatorie e alcuni polimorfismi genetici , fanno supporre che all’origine di tali manifestazioni vi siano risposte alterate a stress fisici o chimici a causa di una serie di alterazioni in particolare a carico dei sistemi di stress ossidativo e dei sistemi funzionali dei mitocondri, organelli preposti alla produzione di energia per l’organismo.
Possibili polimorfismi genetici associati, studiati su queste persone, fanno supporre alterazioni genotipiche degli isoenzimi del citocromo P450, importanti per il buon funzionamento dei mitocondri, come fattori di rischio, che provocherebbero una diminuita capacità di contrastare le diverse ipersensibilità ambientali (MCS, FM e CFS), a seconda delle combinazioni genetiche specifiche. Queste risposte alterate agli agenti ambientali possono quindi essere basate su risposte aberranti a causa di disfunzioni ereditate e / o acquisite del sistema difensivo chimico.
L’equilibrio redox risulta modificato a favore di uno stato pro-ossidativo e pro-infiammatorio nei pazienti con fibromialgia o sintomi di affaticamento cronico o di sensibilità chimica.
I profili di alterazione dei parametri metabolici osservati nei soggetti con elettrosensibilità sono paragonabili a quelli dei soggetti con sensibilità chimica, quindi ci deve essere un’origine biologica comune o simile.
L’elevata ossidazione del coenzima Q10 plasmatico osservata in EHS sembra essere coerente con la frequenza più elevata di coinvolgimento cutaneo causa della sua lipofilicità marcata, il coenzima Q10 è essenziale, insieme alfa-tocoferolo e squalene, per la protezione della pelle contro gli stressi fisico-chimici ambientali ossidanti, ed è in grado di raggiungere efficacemente la pelle per via ematica.Anche il rapporto degli acidi grassi polinsaturi omega-6 / omega-3 nella frazione fosfolipidica della membrana eritrocitaria è coinvolto nello stato pro-infiammatorio cronico, più presente nella sensibilità multipla chimica rispetto a quella elettromagnetica. E’ stato suggerito un meccanismo patologico comune per questi disturbi .EHS e MCS possono essere diagnosticati con una serie di test. Entrambi i disturbi sembrano coinvolgere:
-l’eccesso di instamina che è notorio essere un mediatore dell’infiammazione cronica,
– lo stress ossidativo, che è un fattore chiave per i danni e la risposta,
– un deficit nella disponibilità metabolica della melatonina, suggerendo un rischio di malattia neurodegenerativa cronica.
Le caratteristiche genetiche individuali possono determinare la tendenza alle sindromi ipersensibili ambientali.
In presenza di questi disturbi da sensibilità ambientale è fondamentale e consigliabile, quando nasce un dubbio di esserne soggetti, eseguire al più presto le indagini sullo stato di stress ossidativo, sul profilo lipidico degli acidi grassi e sulla presenza di un equilibrio dei metalli necessari al metabolismo e dei metalli tossici in eccesso nell’ organismo.